E' durata nove anni l'avventura editoriale di The Word, mensile britannico specializzato in musica cantautorale e classic rock che copriva un segmento di mercato analogo a quello presidiato dai più popolari Mojo (editore Bauer Media) e Uncut (IPC Media) con sezioni dedicate anche a libri e cinema. La rivista, ha annunciato l'editore David Hepworth con un messaggio postato via Twitter e poi sul sito Internet, chiuderà i battenti con il numero di agosto, in uscita nelle rivendite del Regno Unito a partire dalla seconda metà di luglio: colpa delle trasformazioni in corso nel settore dei media e dell'industria musicale che, scrive Hepworth, "hanno reso più difficile la sopravvivenza di un piccolo magazine indipendente e la possibilità di assicurare da vivere al suo staff. Il tutto non è stato reso più facile dal clima economico in cui versa il mondo intero". "Il sito Web", ha aggiunto l'editore di The Word, "rimarrà aperto per l'immediato futuro come punto di contatto. Quando scegliemmo quello slogan, 'The Word - una rivista, un sito Internet, un podcast, uno stile di vita' eravamo un po' ironici. Ma è stato così, no?". Il primo numero di The Word (in copertina Nick Cave) andò in edicola nel febbraio del 2003: la casa editrice Development Hell, di cui Hepworth è stato cofondatore insieme a Jerry Perkins, pubblica anche la popolare rivista di dance music Mixmag. La crisi irreversibile di The Word si inserisce in un trend di flessione generalizzata di lettori che, come rilevano i dati periodici rilevati da ABC, riguarda ormai tutte le maggiori riviste musicali inglesi a cominciare da testate storiche come l'NME.