Mentre un giudice federale statunitense della Virgina concede ai suoi legali di presentare ricorso contro la sentenza di condanna emessa dal tribunale (ma non, almeno per ora, lo "scongelamento" dei beni patrimoniali confiscati che gli servirebbero per pagare le spese processuali), l'ineffabile Kim Dotcom torna all'attacco "rivelando" al blog TorrentFreak il nome del promotore del blitz di gennaio che ha portato al suo arresto e alla chiusura di MegaUpload: si tratterebbe nientemeno che di Joe Biden, il vicepresidente degli Stati Uniti che affianca Barack Obama al vertice del gabinetto Usa. "So da fonte credibile che è stato lui, grande amico dell'ex senatore nonché attuale boss della MPAA (l'organizzazione delle major cinematografiche americane) Chris Dodd, a ordinare al suo ex legale e ora procuratore distrettuale Neil MacBride di buttare giù Mega", sostiene Dotcom. Subito dopo essere scarcerato, ricorda TorrentFreak, lo spregiudicato imprenditore di origini tedesche aveva puntato il dito contro Washington, sostenendo che l'investigazione contro MegaUpload era un "regalo a Hollywood", irritata dalla quantità di scambi non autorizzati di film che avvengono attraverso il servizio di file hosting. Dotcom (o Schmitz, il suo vero cognome) aveva già accennato al presunto coinvolgimento di Biden in un tweet, ma la dichiarazione rilasciata a TorrentFreak è sicuramente destinata a fare più rumore.