Lo streaming aiuta il rilancio del mercato discografico? I dati in arrivo dalla Svezia sembrerebbero confermarlo: il forte incremento di ricavi registrato dall'associazione locale dei discografici per il primo semestre 2012, + 30,1 per cento, è attribuibile in gran parte al successo riscosso da piattaforme autoctone come Spotify e WiMP (ma anche alla versione locale dello statunitense Rdio), che crescono complessivamente del 79 per cento accaparrandosi l'89 per cento del comparto digitale e lasciando in posizione minoritaria negozi di download come iTunes. In un mercato fortemente digitalizzato (63,5 per cento del fatturato totale) anche le vendite di cd hanno subìto l'influsso positivo della ripresa dei consumi, tenendo sostanzialmente (- 1 per cento), dopo il crollo registrato nel 2011 (- 54 per cento). Mentre non avrebbe inciso più di tanto l'inclinazione dei consumatori svedesi a ricorrere al file sharing illegale: nella patria di The Pirate Bay, secondo una ricerca pubblicata a fine 2011, un quinto degli utenti della rete pratica ancora il p2p non autorizzato. "Siamo tornati ai livelli di fatturato del 2004", ha commentato il managing director di Universal Music Sweden Per Sundin al sito specializzato Music Ally. "Se lo sviluppo proseguirà su questa linea, in pochi anni potremo tornare a un giro d'affari simile a quello dei giorni d'oro del cd".