In un comunicato stampa, l’AFI - Associazione Fonografici Italiani, che rappresenta oltre 150 case discografiche indipendenti per un valore complessivo di quasi il 30% del mercato nazionale, ha reso noti i risultati di un’indagine da cui risulta che nel 2001 le vendite dei dischi in Italia sono calate di circa il 20%, con un decremento ancora più accentuato in termini di valore: cresce la vendita di dischi a medio e a basso prezzo, a discapito delle novità ad alto prezzo. Secondo l’analisi dell’associazione, i principali motivi di questa crisi sono la disaffezione dei giovani per il prodotto disco, la mancanza di nuovi grandi artisti che stimolino il mercato e la scarsa creatività (nelle classifiche più recenti, tra i primi dieci posti appaiono ben cinque ‘Best of’). <br> ”In questo contesto, l’Afi esprime la sua più viva preoccupazione per il momento negativo della musica italiana, una crisi particolarmente sentita dalle case da essa rappresentate, che possono contare solo su produzioni e su artisti nazionali”, si legge nel comunicato... “L’Afi denuncia infine la particolare difficoltà che s’incontra nel promuovere nuovi artisti, dato che i maggiori mezzi di promozione puntano preferibilmente alle canzoni e agli artisti più noti e internazionali, e auspica una rapida approvazione della nuova Legge sulla musica”.