Topolino non è in vendita: i dirigenti della multinazionale dell'intrattenimento per bambini (ma non solo) hanno smentito le voci di una possibile cessione del gruppo a società concorrenti, bollandole come “sciocchezze” nelle parole del direttore finanziario Tom Staggs. <br> L'ipotesi, circolata nei giorni scorsi negli ambienti finanziari a seguito degli insoddisfacenti risultati economici registrati dal gruppo e del conseguente tracollo a Wall Street, è ritenuta poco probabile anche dagli analisti: gli esperti del mercato finanziario sottolineano infatti che i pochi gruppi in grado di raccogliere la cifra richiesta per il take over (si parla di 75 miliardi di dollari) avrebbero poi grosse difficoltà nel fare approvare l'operazione dalle autorità antitrust. <br> Voci di mercato davano tra le società potenzialmente interessate ad avanzare un'offerta d'acquisto l'americana Comcast (una delle maggiori società nel settore delle telecomunicazioni a banda larga) e la francese Vivendi Universal, titolare della casa discografica Universal Music. <br> Il catalogo musicale Disney (che comprende le pubblicazioni sull'omonima etichetta, oltre che su marchi Hollywood Records, Mammoth e Lyric Street) è dal settembre scorso passato in licenza per l'Europa (Italia compresa) al gruppo Warner Music.