Con un modello di business ormai più che consolidato e un mercato dei download legali che rallenta, nei maggiori mercati, il suo tasso di crescita, anche lo store digitale iTunes comincia a segnare il passo: i risultati del trimestre chiuso il 25 giugno mostrano un calo di fatturato complessivo di 100 milioni di dollari, da 1,9 a 1,8 miliardi di dollari, rispetto al quarter precedente. Va anche ricordato, però, che in rapporto allo stesso periodo dell'anno scorso il giro d'affari si è incrementato di 400 milioni di dollari, e che proprio un mese fa il negozio è stato lanciato in dodici Paesi asiatici tra cui Hong Kong, Taiwan e Singapore. Nel complesso, Apple ha registrato nel trimestre un profitto di 8,8 miliardi di dollari su un fatturato di 35 miliardi di dollari (+ 21 per cento nei ricavi netti rispetto al trimestre precedente): le vendite di Mac, in confronto allo stesso periodo dell'anno scorso, sono cresciute del 2 per cento (4 milioni di pezzi), quelle di iPhone del 28 per cento (26 milioni di unità) e quelle di iPad dell'84 per cento (17 milioni di tablet), mentre si sono incrementate del 170 per cento le vendite di Apple TV, oltre 4 milioni di pezzi nel mondo. In calo gli iPod, - 10 per cento a 6,8 milioni di pezzi, anche se il Senior Vice President e Chief Financial Officer di Apple Peter Oppenheimer osserva che si tratta di numeri superiori alle aspettative. "L'iPod Touch", ha precisato Oppenheimer, "continua a rappresentare oltre la metà delle vendite di iPod, la cui quota di mercato tra i i lettori MP3 negli Stati Uniti resta superiore al 70 per cento secondo gli ultimi dati mensili pubblicati da NPD. Stando alle cifre più recenti comunicate da GfK, inoltre, l'iPod rimane il lettore MP3 più venduto nella maggioranza dei Paesi". I risultati comunicati da Apple, tuttavia, non hanno impressionato positivamente Wall Street: ieri, mercoledì 25 luglio, la quotazione delle azioni è calata del 4,8 per cento.