Persa la battaglia legale con America Online che accampava diritti sullo stesso nome e dominio Internet (vedi news), il popolarissimo sito americano ha scelto Madster come sua nuova denominazione ufficiale, lanciando nel contempo un servizio musicale in abbonamento che costerà 4,95 dollari al mese. <br> Celebre per avere creato un programma che consente di sfruttare i servizi di instant messaging in rete per effettuare lo scambio gratuito di file audio e video, la Web company resta sotto il tiro incrociato dell’industria musicale e cinematografica, che la ritengono responsabile di incoraggiare il file sharing non autorizzato: tanto l’associazione dei discografici RIAA quanto i maggiori studios di Hollywood, accanto ad editori come Lieber & Stoller e gli eredi di Rodgers & Hammerstein gli hanno fatto causa lo scorso anno imputandogli il concorso di colpa nella violazione dei copyright protetti dalla legge sul diritto d'autore.