Un promemoria spedito dal numero uno della EMI Roger Faxon ai dipendenti e ripreso in esclusiva da Music Week fa chiarezza su quanto proposto dall'acquirente Universal Music alle autorità antitrust europee per garantirsi l'ok alla fusione tra le due major: il pacchetto di disinvestimenti, spiega l'ad al personale, si riferisce al solo territorio dell'Area Economica Europea e include i cataloghi Parlophone, Mute, Ensign e Chrysalis (ma non quello pop della Virgin, voluto da Richard Branson e Patrick Zelnik), oltre a quelli di EMI Classics e Virgin Classics e alla quota EMI nelle celebri e fortunate compilation della collana "Now": ne restano esclusi i Beatles (sia come gruppo che come solisti) e Robbie Williams, ma non altri artisti di punta del roster come i Coldplay, né i Pink Floyd (che nei riguardi della EMI avevano mostrato ultimamente segni di insofferenza) e la neo star dell'edm David Guetta. Universal, spiega Faxon, è pronta a liquidare anche i suoi interessi in società come Sanctuary, Co-op e UMG Grecia; sul fronte delle licenze, è disposta a rinunciare o a non rinnovare contratti con case discografiche come Disney Records, Hollywood Records, Ministry of Sound e Restos du Coeur (Francia). La major guidata da Lucian Grainge prevede inoltre la possibilità di un "disinvestimento di un certo numero di imprese operative nell'Europa continentale", incluse le sedi EMI in Francia, Belgio, Repubblica Ceca, Polonia, Portogallo, Svezia e Norvegia. Una decisione finale da parte dei commissari europei, che sulle proposte dovranno sentire anche i pareri di altri soggetti interessati, non è attesa prima della seconda metà del mese di settembre. "Tenuto conto di tutto questo", scrive Faxon nel suo "memo", "è possibile che con il vento alle spalle la vendita di EMI e il passaggio a UMG possano avvenire entro la fine di settembre. Ritengo tuttavia più realistico programmare una finalizzazione dell'operazione per fine ottobre". "Sarà solo in quel momento", aggiunge, "che ogni proprietà di cui è stata decisa la liquidazione potrà essere messa in vendita, e anche allora ci vorrà comunque qualche tempo in più per completarne la vendita. Abbiamo a disposizione un certo intervallo di tempo, dunque, per redigere piani che tengano conto delle esigenze dei nostri artisti; nel frattempo continueremo a lavorare con l'impegno di sempre per assicurare agli artisti stessi i risultati che meritano".