Inaugurati ieri, 20 febbraio, con un party che ha richiamato la folla delle grandi occasioni (discografici, giornalisti, manager, gente di spettacolo, professionisti del presenzialismo e quant’altro), i nuovi studi milanesi di Match Music, allestiti nell’ambito dello Spazio Cassiopea di via Plinio, promettono un salto di qualità per l’emittente veronese. Che senza rinnegare le sue radici “provinciali” (sede, quartier generale e centro di produzione restano nella città d’origine) alza il tiro – e il suo profilo pubblico – piazzando un’ “antenna” nel cuore della capitale italiana della musica. <br> Potrebbe sembrare un passo persino troppo ambizioso, in tempi recessivi come quelli che stiamo vivendo: “Ma in realtà si è trattato di un investimento contenuto”, spiega a Rockol Eduardo Fiorillo, uno dei fondatori e oggi presidente di Match Music, “in quanto le sinergie con lo Spazio Cassiopea che ci ospita sono state già collaudate in passato. Essere a Milano significa potenziare le nostre risorse di marketing e la comunicazione nei riguardi di clienti e partner che, come le agenzie pubblicitarie e le case discografiche, ricorrono abitualmente ai nostri prodotti e ai nostri servizi” (la divisione broadcasting dell’emittente produce infatti non solo programmi televisivi ma anche spot, filmati pubblicitari e clip: nel suo curriculum figurano video promozionali realizzati per conto di artisti come Lunapop, Biagio Antonacci, Subsonica e Marlene Kuntz)”. E poiché Verona è normalmente tagliata fuori dai tour promozionali degli artisti internazionali, l’avamposto milanese servirà a Match Music anche per “catturare” le rock star di passaggio in Italia, ospitandole nei suoi studi. “Tra l’altro – aggiunge Fiorillo – dal 15 marzo sarà operativo un ‘ponte’ in diretta tra Milano e Verona che ci consentirà di trasmettere in tempo reale le riprese effettuate in loco. A regime, penso che gli studi milanesi potranno assicurarci un paio d’ore di diretta al giorno”. <br> Risolta (vedi news) un’annosa vertenza in materia di diritti di broadcasting con l’industria discografica (“anche se non ritengo giusto pagare alla SCF, cioè alle case discografiche, più di quanto paghiamo agli autori attraverso la SIAE”, puntualizza Fiorillo), l’emittente si dichiara soddisfatta della copertura fornita sul satellite da Tele + Digitale, forte di una recente ricerca curata dal CIRM Market Research che alla TV musicale attribuisce una percentuale di popolarità(39,1 %) inferiore solo a quella di Eurosport, Discovery Channel e +Calcio, presso il pubblico che ha accesso al bouquet di canali disponibili sulla piattaforma digitale. “Semmai”, conclude il presidente di Match Music, “il problema oggi sta nella pirateria. In Italia ci sono sei milioni e mezzo di decoder digitali e un milione e mezzo di abbonati alla pay-TV: è evidente che i conti non tornano”.