E' bastato un tweet della moglie di Bruce Willis, la trentaquattrenne modella e attrice americana Emma Heming, per smontare l'ipotesi che il popolarissimo attore hollywoodiano possa far causa alla Apple per assicurarsi la possibilità di lasciare in eredità alle tre figlie la library di file musicali acquistati su iTunes e conservati su pc e iPod. Nel messaggio postato via Twitter (in risposta a un "follower" che le aveva suggerito di spiegare al marito che per aggirare il problema era sufficiente lasciare alle figlie login e password di accesso all'account personale su iTunes), la Heming sostiene che la storia - diffusa ieri dal Daily Mail britannico e da altre testate giornalistiche - è priva di fondamento. Secondo il Mail, Willis e i suoi legali avrebbero valutato la possibilità di chiamare in giudizio il colosso di Cupertino dopo avere appurato che i contratti che iTunes e altri negozi digitali propongono ai clienti implicano una sorta di "prestito" concesso in virtù di una licenza a tempo indeterminato e non un acquisto/trasferimento di proprietà vero e proprio degli album e delle canzoni scaricate a pagamento. La questione tocca un nervo scoperto nei rapporti tra distributori e consumatori di musica (ma anche libri e film) in formato digitale, e in cinque stati Usa ha già dato origine a vertenze legali tuttora in corso.