Il prossimo passo di Apple sul versante della musica digitale consisterebbe nel lancio di una Internet radio: secondo il Wall Street Journal e il New York Times, la società di Cupertino avrebbe iniziato da poco a trattare con le maggiori case discografiche il rilascio di licenze finalizzate proprio alla costruzione di un servizio di streaming musicale organizzato in canali "radio" creati su misura in base ai gusti degli utenti. i Tre fonti anonime sentite dal WSJ sostengono che la Web radio dovrebbe assumere le sembianze di un'applicazione preinstallata sui dispositivi mobili di famiglia (iPhone, iPad) ed essere pienamente integrata con la piattaforma di iTunes. L'obiettivo di Apple, sempre secondo le rivelazioni delle tre gole profonde, sarebbe di costruire un servizio più flessibile di quelli proposti da società già operanti sul mercato come Pandora, Slacker e iHeartRadio (Clear Channel), le cui licenze d'uso limitano ad esempio il numero di ascolti di uno stesso brano in un determinato arco di tempo. Anche la Web radio di Cupertino si finanzierebbe attraverso la pubblicità (raccolta grazie alla piattaforma iAd), anche se non è chiaro se all'opzione gratuita Apple pensi di affiancarne - come Pandora - una a pagamento ma priva di interruzioni pubblicitarie. Data la lunghezza e la complessità delle trattative con le major, comunque, l'eventuale lancio non sarebbe cosa imminente. Molto più vicina (e certa), invece, la presentazione in pubblico dell'iPhone 5, attesa per mercoledì prossimo 12 settembre. L'ipotetica mossa di Apple si giustificherebbe come risposta a una preferenza sempre più marcata espressa dai consumatori nei confronti dei modelli di streaming in luogo di quelli di download, ma lascia ciò nondimeno perplessi alcuni analisti finanziari, sia per l'esiguità attuale del giro d'affari delle Web radio (meno di 1 miliardo di dollari di fatturato complessivo all'anno) che per la presenza sulla scena di concorrenti già affermati. "Pandora fa già un ottimo lavoro, così come iHeart Radio e Last.fm. Perché dovremmo avere bisogno di un'altra radio?", ha osservato Michael Pachter di Wedbush Securities.