Il boom della musica on-line, il calo delle vendite di CD e la concorrenza esercitata da Bertelsmann (attraverso l'analogo servizio di mail order BMG Direct) avrebbero convinto le due major musicali e le loro capogruppo a disfarsi di Columbia House, il maggiore club di vendita per corrispondenza di dischi e libri esistente negli Stati Uniti. Secondo il Wall Street Journal, che per primo ha riferito la notizia, il possibile acquirente della quota di maggioranza in possesso di Sony e AOL Time Warner sarebbe il gruppo Blackstone, una banca d'affari che per rilevare il pacchetto di controllo della società di mail order pagherebbe una cifra compresa tra i 400 e i 500 milioni di dollari, 460/576 milioni di euro: un po' meno cioè del valore commerciale che lo stesso istituto di credito attribuisce all'impresa, in cambio della concessione alle due case discografiche di una quota residua di minoranza.<br> A dispetto delle difficoltà che ha dovuto affrontare di recente, gli analisti di mercato attribuiscono buone prospettive di crescita alla Columbia House, che può contare su un parco utenti ampio e consolidato (14 milioni di abbonati) e soprattutto cavalcare la crescita nel consumo di DVD: da alcune stime, risulta che già oggi le vendite di VHS e videodischi digitali assorbono circa la metà del giro d'affari annuo della società (1,1 miliardi di dollari, 1,266 milardi di euro). <br> Stando alle indiscrezioni raccolte dal Journal l'offerta avanzata da Blackstone avrebbe messo fuori gioco altri due potenziali acquirenti, tra cui un'alleanza finanziaria composta da Goldman Sachs e dall'imprenditore canadese Edgar Bronfman Jr., già numero uno della Seagram e della casa discografica Universal Music prima della fusione di quest'ultima con il gruppo francese Vivendi (vedi news). Bronfman, che si accinge ad abbandonare ogni incarico in Universal, ha ammesso di essere entrato in contatto con l'agenzia incaricata di mediare le contrattazioni su Columbia House ma ha declinato ogni ulteriore commento sulla vicenda.