Kickstarter e le altre piattaforme internazionali di crowdfunding cominciano a fare proseliti anche in Italia: dopo le iniziative intraprese da Gianni Maroccolo e da Daniele Groff (sulla piattaforma ulule.com) e l'annuncio del lancio, a ottobre, di Musikstarter (che ha tra i suoi promotori Giovanni Gulino dei Marta Sui Tubi), al MEI Supersound di Faenza, il 30 settembre, verrà presentato ufficialmente Doitmyself, progetto nato da un'idea di Valentina Gautier. La cantautrice lombarda, che ha all'attivo quattro album a suo nome ma anche collaborazioni di prestigio con Mina (porta la sua firma "Un uomo ferito", inclusa nell'album "Sorelle Lumière") e Alannah Myles, spiega di avere cercato una soluzione da offrire agli artisti per uscire dalle acque stagnanti dell'industria discografica e dal passaggio obbligato dei talent show. Ma Kickstarter, giura, non c'entra nulla: "Sono al lavoro su questo progetto da oltre un anno e di Kickstarter fino a poco tempo fa non avevo mai sentito parlare, anche perché sono completamente digiuna di tecnologia. L'idea mi è venuta un giorno vedendo in tv, su un canale americano, una signora che cercava fondi per finanziarsi un intervento di liposuzione...". Da lì l'idea di applicare un identico concetto in campo artistico: "Il mio è un atto d'amore verso la musica. La rete è diventata un Far West, le case discografiche non investono più. Mi sono dunque chiesta di quali strumenti disponevo, per portare avanti i miei progetti: e ho concluso che la risorsa più importante che ogni artista ha a disposizione è il sostegno, l'affetto dei suoi fan. Ho parlato di questa mia idea con due amici che con me condividono la passione per la musica, e con loro ho formato un team di lavoro: Gospel Quaggia si occupa dell'aspetto legale del sito, Diego Pratò che con la sua società Mediadream lo ha realizzato ne cura gli aspetti tecnici. Mentre io, con la mia associazione Caliel, ne gestisco gli aspetti artistico/creativi e promozionali". Doitmyself funziona secondo lo schema ormai classico del do ut des: "pegni" in cambio di "premi", prodotti, gadget e prestazioni esclusive (incluse anteprime live, incontri con l'artista, concerti privati e partecipazione alle sedute di registrazione) erogati ai fan finanziatori in proporzione alle somme che ciascuno di loro elargisce contribuendo alla copertura dei costi di produzione di un disco, di un videoclip, di un concerto, di un tour (raggiunto il budget prefissato dall'artista stesso, la società trattiene una percentuale a titolo di commissione). "L'ambizione", spiega Valentina, "è di favorire una ripresa della produzione musicale, il sogno fare in modo che nessuno debba più rinunciare a vivere di musica. Io stessa, da artista, so perfettamente cosa significhi sopravvivere in un ambiente - quello italiano - in cui la musica viene percepita come un hobby e in cui le istituzioni pubbliche non tutelano la musica e l'industria. Gli artisti, oggi, hanno più che mai bisogno di essere adottati da chi li ama. La promozione è uno scoglio ma lo è anche la produzione, perché c'è chi non ha a disposizione i soldi necessari per andare a registrarsi una sola canzone in studio". Doitmyself sarà ovviamente anche il veicolo attraverso cui Gautier (ferma discograficamente a "Streghe", 2006) lancerà e promuoverà il suo prossimo progetto musicale, di cui anticipa soltanto che "avrà dei contenuti innovativi". "Ma", assicura, "ci hanno già contattato anche big di cui non posso fare i nomi. Il futuro della musica passa per iniziative come questa".