La notizia, nell'aria da diversi giorni, è ormai data per certa (anche se per il momento nessun commento è filtrato né da fonte EMI né da parte del diretto interessato): Marco Alboni, general manager della Virgin, non fa più parte dell'azienda guidata da Riccardo Clary. <br> Stando alle indiscrezioni raccolte da Rockol, la situazione di “crisi” che ha portato al divorzio tra Alboni e la società si sarebbe acuita nell'arco delle ultime settimane. Per avere informazioni più precise sulla vicenda, tuttavia, sarà necessario attendere le dichiarazioni e i commenti delle parti in causa: che per il momento, come detto, mantengono uno stretto riserbo. <br> Alboni, 36 anni, da molti considerato uno dei manager più brillanti della nuova generazione di discografici italiani, era approdato in Virgin nel dicembre del '96 dopo quattro anni trascorsi tra EMI e PolyGram; all'inizio del '98 aveva assunto l'incarico di co-general manager dell'etichetta, mentre dal giugno del 2001 le sue responsabilità, prima limitate al repertorio internazionale, al catalogo e ai progetti speciali, erano state estese al marketing e all'A&R per il repertorio locale. Durante la sua permanenza in Virgin, l'etichetta ha lanciato e consolidato artisti internazionali come Lenny Kravitz, Manu Chao, Lene Marlin e Jarabe de Palo, ottenendo buoni riscontri commerciali, sul fronte del repertorio locale, con nomi come Tiromancino, Max Gazzè e Marlene Kuntz. Il 2001 non è stato tuttavia un anno brillante per la società del gruppo EMI, che ha piazzato tre soli artisti (Manu Chao, Depeche Mode e Lenny Kravitz) nella Top 40 degli album più venduti.