Analisti e programmatori radiofonici, gestori di start-up tecnologiche e di imprese online, artisti e manager, discografici ed editori musicali provenienti dall'Europa e dagli Stati Uniti converranno mercoledì 26 settembre a Londra per partecipare al Music 4.5 Smart Radio, un seminario focalizzato sui nuovi modelli di business delle radio online e sulle prospettive di sviluppo delle nuove piattaforme interattive e di streaming. L'evento, organizzato da 2Pears, avrà luogo dalle due alle sei pomeridiane presso gli uffici dello studio legale Lewis Silkin ubicati in Chancery Lane, e sarà presieduto da Cliff Fuet, già nello staff direttivo di Capital Radio/Global Radio. Dopo il keynote speech intitolato "Smart radio - the future of online and terrestrial radio" e affidato a Clive Dickens, cofondatore e direttore operativo di Absolute Radio nonché direttore di RadioPlayer e amministratore fiduciario della Radio Academy, il programma della manifestazione prevede interventi di David Lewis, fondatore dell'ente di ricerche Audiencenet (che esporrà dati aggiornati sui comportamenti e le tendenze della nuova generazione di radioascoltatori), Grant Goddard (analista e fondatore di Totally Radio, che esaminerà il complesso sistema delle licenze che regolano i servizi audio online) e Pete Downton (direttore Cloud Services presso Imagination Technologies, il cui intervento verterà sull'innovazione musicale e sull'impatto della rivoluzione digitale dal punto di vista delle radio). Un panel moderato da Greg Grimmer, media partner dell'agenzia HMDG (vi partecipano Giampiero Di Carlo, fondatore e direttore responsabile di Rockol, Linda Smith, presidente esecutivo del Radio Advertising Bureau, l'ex dirigente di We7 Clive Gardiner e il cofondatore di Mixcloud Nikhil Shah) si confronterà sui temi della radio online intesa come veicolo pubblicitario e della sostenibilità dei modelli di streaming finanziati dalle inserzioni pubblicitarie. La discussione finale, condotta da Fluet, verterà invece sulle differenza tra piattaforme radio come Radio1 e piattaforme audio come Spotify, sulla "music discovery" e sull'impatto del social sharing messo in atto dalla cosiddetta "playlist generation".