Mentre le cronache dagli USA riferiscono che i vertici locali di Virgin, Capitol e EMD (il centro di distribuzione che fa capo alla major britannica) hanno già iniziato a convocare uno per uno i dipendenti informandoli di quello che sarà il loro destino, fonti europee sottolineano che i tagli annunciati dal management della multinazionale (1.800 dipendenti, pari al 20 % della forza lavoro dell’azienda, vedi news) avverranno per la gran parte, il 73 %, al di fuori degli Stati Uniti: dove, del resto, il ridimensionamento del gruppo, pilotato dal numero due del gruppo discografico David Munns, era iniziato da tempo (vedi news). <br> Il processo di sfoltimento degli organici sta colpendo anche gli artisti sotto contratto con le etichette della EMI, che nell’arco di sei mesi si sono ridotti da 1.600 a 1.200. Nel rivedere i rapporti contrattuali Levy e i suoi collaboratori, scottati dal caso Mariah Carey, hanno anche deciso di contenere d’ora in poi gli anticipi e gli investimenti di marketing elargiti in passato con troppa leggerezza. <br> “Ci siamo accorti, per esempio, di avere 49 artisti in Finlandia: e io non credo che ci siano 49 finlandesi che sanno cantare”, ha dichiarato Alain Levy alla stampa internazionale. Il manager francese non ha dunque perso il buonumore: forse perché il suo stipendio base di 600 mila sterline, 968 mila €, dovrebbe raddoppiare da contratto se – come promesso – Levy riuscirà a riportare in tre anni il margine operativo dell’azienda dall’attuale 5,4 % al 12,5 %.