Sempre pronto a intercettare e riportare i gossip che circolano nel music business statunitense, il New York Post sostiene che Apple avrebbe voluto lanciare l'iPhone 5 con un servizio di streaming musicale incorporato ma che a intralciare i suoi piani è stato il mancato accordo con Sony/ATV, colosso delle edizioni musicali che, dopo l'acquisizione degli asset EMI, amministra milioni di copyright e un vastissimo repertorio che affianca nomi leggendari come i Beatles a hitmaker del momento come gli One Direction. Le trattative tra Eddie Cue, responsabile software e servizi di Cupertino, e il boss della multinazionale del publishing Martin Bandier si sarebbero incagliate all'ultimo minuto per un disaccordo sull'entità economica del contratto e sui sistemi di calcolo delle royalty. Secondo le fonti sentite dal Post, Apple ha cercato per la sua Internet radio di chiudere contratti individuali con le principali società di edizioni (oltre che con le maggiori case discografiche) bypassando le società degli autori Ascap e BMI, a cui peraltro Sony/ATV (joint venture di proprietà di Sony e degli eredi di Michael Jackson) toglierebbe il mandato a partire dal gennaio prossimo per gestire in proprio la tutela dei diritti. Cupertino, comunque, non avrebbe abbandonato il progetto, e un servizio di streaming incorporato nel già richiestissimo ultimo modello di iPhone potrebbe emergere nei prossimi mesi. La Internet radio della Apple, di cui si vocifera dal mese scorso, si integrerebbe ovviamente con la piattaforma di vendita di iTunes e, secondo il tabloid di Rupert Murdoch, funzionerebbe con criteri più flessibili e meno automatici di Pandora, prevedendo un "elemento umano" (e anche promozionale) nella costruzione delle playlist e nei processi di scoperta musicale normalmente basati sulla applicazione di algoritmi "impersonali".