"Pandora è una schifezza" (termine letterale: "horse shit", cacca di cavallo). Il giudizio assai poco lusinghiero sulla più celebre delle Internet radio americane proviene da Irving Azoff, il super manager di tanti artisti famosi (Eagles, Christina Aguilera, ecc.) che oggi presiede alla divisione artistica della multinazionale della musica dal vivo Live Nation. E proprio da quella, in un faccia a faccia con il produttore cinematografico, regista e sceneggiatore Judd Apatow avvenuto a Los Angeles durante la conferenza The Grill organizzata dal sito TheWrap, Azoff è partito per un confronto: "Il cartellino di Pandora è qualcosa come 1,8 miliardi di dollari, più o meno il valore di mercato di Live Nation. E si lamentano perché vorrebbero pagare di meno gli artisti". La battaglia tra servizi di streaming e case discografiche/editori musicali sul costo delle licenze e le percentuali di royalty si sta facendo sempre più critica, ma Azoff sostiene che la qualità di Pandora è pessima (anzi, "shitty") rispetto a quella di Spotify, iTunes o iHeartRadio. Durante la discussione, il manager americano ha anche raccontato la sua visione dell'attuale music business: "Oggi è completamente differente. Tutto è diventato molto più difficile, le probabilità di successo molto minori. Una volta un disco di successo ti avrebbe aiutato a fare il tutto esaurito per tre giorni a Los Angeles. Ora gli hit non arrivano più, e se ne ottiene uno finisci che apri il concerto di qualcun altro in un club. Nessuno, un tempo, voleva partecipare a una gara canora, mentre oggi tutti vogliono apparire ad American Idol o a The Voice. E anche quando hai successo in uno di questi show si tratta di un successo passeggero...Posso contare sulle dita di una mano quelli che ce l'hanno fatta a tenere in piedi una carriera. E' la dimostrazione di quanto sia dura farcela, nella musica, anche quando puoi contare sull'esposizione enorme di una grande rete televisiva".