La partnership tra la società statunitense di investimenti KKR e la media company tedesca Bertelsmann, che tre anni fa ha dato origine a BMG Rights Management, potrebbe sciogliersi se la società dedita alla gestione di diritti musicali non riuscirà ad aggiudicarsi gli asset della EMI su cui ha messo gli occhi (in particolare l'etichetta Parlophone, che varrebbe 600 milioni di dollari e che detiene in catalogo dischi di Coldplay, Kylie Minogue e David Bowie). A sostenerlo è Claire Atkinson del New York Post, secondo cui gli obiettivi strategici dei due partner potrebbero in futuro diventare divergenti. L'asta per l'aggiudicazione delle attività patrimoniali EMI che Universal deve liquidare per venire incontro alle richieste della Commissione Europea dovrebbe iniziare a metà novembre: "Se BMG vincerà", scrive la Atkinson, "raddoppierà il suo fatturato e diventerà un attore significativo nel settore della musica registrata. Se perde, sostengono alcune fonti, KKR potrebbe dirigersi verso la porta di uscita". Magari non subito, suggerisce qualche insider, ma gradualmente nell'arco di un anno: in quel caso la sua quota nella joint venture, pari al 51 per cento, potrebbe essere rilevata dalla società tedesca o venduta a una terza parte. BMG Rights è in corsa anche per rilevare i diritti editoriali di società come Virgin Publishing e Famous Music, che Sony/ATV deve disinvestire per venire a sua volta incontro alle condizioni imposte dall'Antitrust europeo.