Non si chiama più Musikstarter ma Musicraiser, la piattaforma di crowdfunding fondata dal cantante dei Marta Sui Tubi Giovanni Gulino e dalla dj e producer Tania Varuni, fondatrice di Secret Concerts, che ha esordito ieri, 23 ottobre, in rete in lingua italiana e inglese. I bolognesi Lo Stato Sociale, i milanesi Shandon (scioltisi e poi riformatisi per un tour), il soulman italiano Luca Sapio, la cantautrice veneta Lubjan e il cantautore siciliano Salvo Vinci (già noto per avere partecipato ad Amici di Maria De Filippi e poi alla versione italiana del musical "We will rock you" dedicato ai Queen) sono tra i primi artisti a ricorrervi per finanziare dischi, dvd e tour; a loro farà seguito, il 23 novembre, Gianni Maroccolo, che (come aveva anticipato lui stesso su Facebook già il luglio scorso) ha deciso di raccogliere in questo modo il denaro necessario a finanziare il suo nuovo progetto solista VDB23. Musicraiser conta giù sull'adesione di oltre 35 artisti (tra gli altri il Summertime Choir di Padova, il busker Soltanto, i gruppi Io Non Sono Bogte, QuintaEssenza Habanera, Terza Pietra del Sole e Merce Vivo, il songwriter americano Galapaghost, i rapper di Dakar Iscience e i cantautori Barbara Cavalieri, Massaroni Pianoforti, Matteo Moranduzzo e Carpa Koi), ma anche di Web Tv come Noise Channel (obiettivo, la realizzazione di un documentario sulla scena indipendente italiana) e di festival come il Riverock Contest umbro dedicato alle band emergenti. Il modello, tracciato da piattaforme internazionali come Kickstarter e PledgeMusic, è quello consueto basato sullo scambio di "pegni" e "ricompense" tra fan e artisti: non solo dischi autografati, t-shirt in edizione limitata e crediti sugli album, ma anche accessi a studi di registrazione e backstage, chiacchierate via Skype con l'artista, "house concerts" e, nel caso degli Shandon, la possibilità di aggiudicarsi il kilt usato sul palco dal cantante Olly. Gli obiettivi economici fissati variano da 1000 a 15 mila euro, e Musicraiser valuta in circa 100 mila euro il potenziale di raccolta fondi complessivo nel primo mese di attività. Ad ogni artista la piattaforma mette a disposizione anche un blog residente sul sito e un widget che consente di replicare la pagina-progetto su social network come Facebook e Twitter, garantendogli la piena proprietà dei diritti d'autore e dei master e, se necessario, consulenze, promozione e contatti con operatori del settore; la società si riserva una commissione del 15 per cento solo nel caso del raggiungimento o superamento dell'obiettivo di raccolta (in caso contrario, ovviamente, tutti i soldi incassati verranno rimborsati ai fan/finanziatori). L'autoproduzione musicale finanziata attraverso i fan sta cominciando a prendere piede anche in Italia: recentemente anche Doitmyself, ideato dalla cantautrice Valentina Gautier, e Ulele (cui ha fatto ricorso Daniele Groff) hanno lanciato iniziative nel settore del crowdfunding musicale.