<em>(di Gianni Sibilla)</em> <em>Ho avuto in mano per un po’ i nuovi iPod, che la Apple ha presentato a settembre assieme all’iPhone 5, e prima dell’iPad Mini, introdotto la settimana scorsa.</em> <em>Questa rimane la line-up più musicale dell’hardware di Apple, anche se la distinzione è ormai di lana caprina. Sta di fatto, che numericamente, sono ben 4 gli iPod "puri quelli in un catalogo che è volutamente non numeroso in termini di oggetti offerti.</em> <em>Due iPod non sono cambiati: <strong>il </strong>“Classic”, l’erede diretto dell’iPod originale, viene ormai ignorato ad ogni presentazione, non viene aggiornato, ma non viene neanche messo fuori catalogo. E’ sempre lì, con suoi 160GB di capienza - record per un riproduttore. E poi lo Shuffle, uguale dal 2010, il più economico. I due veramente interessanti sono il Nano e il Touch.</em> <br /> <br /> <b>iPod Nano</b><br /> E’ l’iPod che è cambiato più volte negli anni. La penultima versione aveva introdotto il touch screen con una curiosa forma quadrata che aveva spinto a trasformarlo in orologio, complice cinturini costruiti da terze parti. La nuova versione conserva - ovviamente - il touch screen e recupera la forma rettangolare. <br /> L’impressione è ottima: lo schermo, per quanto piccolo (meno di 8cmx4cm, per un peso di 30g), è definito; il touch screen ipersensibile e scorrevole. L’interfaccia, come già per il predecessore, è una versione ipersemplificata di iOS (niente applicazioni aggiuntive, solo musica foto video radio orologio e contapassi Nike con icone riorganizzabili), integrata dal recupero di alcuni tasti - ottima cosa: il tastone “home” come su iOS, tasto accensione, un tasto pausa-play in mezzo ai controlli volume. Ha il nuovo connettore lighting. Capienza fissa a 16gb, 179€ e diversi colori per l’involucro metallico.<br /> Ottima entry level. <br /> <br /> <b>iPod Touch</b><br /> L’iPhone5 è bello, ma il Touch di più: la nuova generazione perde la somiglianza con il fratello maggiore. <br /> E’più sottile, più leggero (80g) con un retro in acciaio anodizzato che è un vero spettacolo, soprattutto colorato. In un mondo ideale l’iPhone sarebbe così - ma non può: un retro tutto in acciaio creerebbe problemi con l’antenna).<br /> L’unica pecca in un design praticamente perfetto al tatto e all’uso è l’inspiegabile presenza di un gancio per un laccetto (“loop”, fornito nella confezione). Per fortuna, il gancio è a pressione e scompare se non usato. Fotocamera poco meno potente dell’iPhone (5mp), con flash e microfono frontale e per il resto replica tenica praticamente identica al telefono: schermo allungato con cinque file di icone, processore più veloce: va che è una meraviglia anche con le applicazioni più impegnative - ma se lo userete per la musica non ve ne accorgerete neanche.<br /> Due tagli, da 32 e 64gb, a 329 e 459€ rispettivamente.<br /> <br /> <b>Le cuffie Earpods</b><br /> Tutta la nuova linea comprende i nuovi auricolari: un dovuto quanto tardivo aggiornamento dei vecchi, inascoltabili modelli. Suonano decisamente meglio, non così bene come certe cuffie a cui somigliano (tipo le Bose). Ma d’altra parte, se le comprate a se stanti, costano 1/4 (29€). <br /> Le cuffie comprese con il Nano non hanno il controllo volume, quelle con il touch non hanno il microfono. <br /> <br /> <b>Conclusioni</b><br /> La nuova linea di riproduttori da intrattenimento (non solo musica ma video e, nel caso del touch, videogiochi) è solida e provata di persona fa un effetto decisamente impressionate. Apple, a questo giro, ha fatto un bel salto in avanti, anche se la presentazione contemporana dell’iPhone 5 ha un po’ messo in secondo piano la cosa. Ora sarà messo in ombra dalla presentazione dell’iPad Mini che rischia di essere il vero concorrente diretto del Touch: i prezzi sono praticamente gli stessi (com 329€ vi portate a casa un mini 16gb wi-fi). <br /> Il dubbio principale, alla fine, è proprio questo: a cosa servono i riproduttori puri di musica, oggi? L’iPod Touch e l’iPad Mini si differenziano per capienza e uso. Più sbilanciato su capienza per la musica il touch, sull’esperienza multimediale il Mini.