Le buone performance registrate da Amazon Italia e da IBS.it (a dispetto della crisi generalizzata dei consumi) hanno contribuito sostanzialmente, nel corso del 2012, a un incremento dell'11 % nel giro d'affari dei siti e-commerce italiani nel settore dell'editoria, della musica e degli audiovisivi. Il dato è contenuto in una ricerca condotta dall'Osservatorio B2C Netcomm-Politecnico di Milano, che valuta il fatturato globale del commercio elettronico in Italia intorno ai 9,5 miliardi di euro (il 19 % in più dell'anno precedente, e il 2,6 % del totale delle vendite retail). E' l'abbigliamento (+ 33 %), secondo Netcomm (Consorzio del Commercio Elettronico Italiano), a registrare l'incremento più elevato nel corso dell'anno, mentre il settore dell'informatica ed elettronica di consumo, trainato da Amazon e da eBay.it, cresce del 27 %, e il comparto grocery (generi commestibili) ancora alquanto ridotto, del 17 %; più contenuta (14 %), la crescita degli acquisti di servizi turistici e assicurativi mentre resta sostanzialmente stabile il comparto del ticketing eventi, pari all'1,5 % dell'ecommerce b2c (business-to-consumer). Lo studio stima un incremento del numero dei compratori online da 9 a 12 milioni, il 40 % dell'utenza totale di Internet in Italia. "Se il 2011 era stato l'anno del boom dei siti di Couponing, dei club online e dell'ingresso di Amazon, il 2012 è invece l'anno del consolidamento di questi fenomeni", ha spiegato Alessandro Perego, responsabile scientifico dell'Osservatorio B2c Netcomm-Politecnico di Milano. Pur registrando tassi di incremento superiori, l'e-commerce in Italia vale tuttora un sesto di quello inglese (60 miliardi di euro), un quarto di quello tedesco (39 miliardi) e quasi la metà di quello francese (2 miliardi).