Dovrebbe essere questione di giorni il passaggio della Fonit Cetra, ultimo baluardo della discografia italiana, alla Warner: gli ultimi indugi sono della stessa multinazionale americana, che probabilmente sta valutando i pro e i contro dell’operazione come fece, a suo tempo, la Emi, che poi decise che i contro erano troppi. I pro invece sono le storiche canzoni e voci che hanno inciso per la casa discografica nata nel 1911 e lo sfruttamento del materiale d’archivio Rai: dai rarissimi concerti di Arturo Benedetti Michelangeli alle letture di Ungaretti e Quasimodo. Ieri, al convegno organizzato a Roma dall’Afi, i rappresentanti della Fonit Cetra hanno garantito che l’etichetta è “sulla via del risanamento”. Il che ha attirato le critiche di Gino Paoli, che con Mango ed Edoardo Bennato è una delle “stelle” della casa discografica legata alla Rai. “Non capisco perché una sinergia Rai-Fonit non possa dare gli stessi frutti che sta dando quella tra Mediaset e la sua etichetta Rti”.