Che impatto ha avuto l'uragano Sandy sull'industria musicale statunitense? Billboard.biz calcola che, per il solo settore della musica dal vivo, i costi ammontino a decine di milioni di dollari, includendo nel conto i danni arrecati a impianti come il Nikon at Jones Beach Theatre di Wantagh, N.Y. (completamente allagato) e allo Starland Ballroom di Sayreville, N.J. (di proprietà AEG), gli investimenti in marketing e promozione giudicati irrecuperabili, le spese di trasporto, le mancate coperture assicurative, le commissioni e i profitti perduti o dilazionati in seguito alla cancellazione e riprogrammazione di molti show, la forza e le ore lavoro da impiegare per riorganizzare il calendario. Avrebbe potuto andare peggio, scrive però il giornalista Ray Waddell da Nashville, considerando che l'uragano si è abbattuto sulla costa orientale degli Usa in bassa stagione. L'amministratore delegato di Live Nation Michael Rapino, ad esempio, ha spiegato che la sua società ha perso solo una manciata di show: "Fortunatamente, si è trattato di un lunedì e un martedì autunnali, il periodo più tranquillo dell'anno per i concerti", ha scritto in una mail, mentre il grande rivale Randy Phillips di AEG ha ammesso che "Sandy avrà un impatto sui nostri budget e sui nostri guadagni, anche se solo nel breve termine, dal momento che in media organizziamo qualche centinaio di show alla settimana nei mercati che hanno dovuto ripiegarsi su se stessi mentre passava la tempesta". A questi costi si aggiungono quelli sopportati da case discografiche, agenzie di booking, distributori e negozianti di dischi che risiedono in aree come downtown Manhattan e che per quattro giorni sono rimasti senza energia elettrica o sono stati impossibilitati a raggiungere i loro uffici e punti vendita: di difficile valutazione, ma sicuramente rilevanti nel loro complesso.