Con una valutazione che oggi si aggira intorno ai 3 miliardi di dollari, Spotify si accinge a finalizzare un nuovo round di finanziamenti da 100 milioni di dollari, che la società intende impiegare per sostenere l'ulteriore espansione in Europa, Estremo Oriente e America latina (Giappone, Messico, Polonia e Italia, dove la Web company ha avviato la ricerca di "Growth manager", sembrano essere i primi obiettivi a partire dai primi mesi del 2013, anche se i portavoce non forniscono conferme ufficiali). Tra gli investitori, secondo indiscrezioni pubblicate dal Wall Street Journal e confermate da una fonte vicina all'azienda, figurerebbe la banca d'affari Goldman Sachs. Lanciata sei anni fa in Svezia da Daniel Ek, e attiva al momento anche in Australia, Austria, Belgio, Danimarca, Isole Faroe, Finlandia, Francia, Germania, Norvegia, Nuova Zelanda, Olanda, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti e Svizzera, Spotify vantava a fine luglio 2012 15 milioni di utenti attivi tra cui 4 milioni a pagamento (un milione negli Stati Uniti); a dispetto di una stima di fatturato che per il 2012 si aggira intorno ai 900 milioni di dollari, la società opera tuttora in perdita. Nel giugno del 2011 la start up aveva raccolto finanziamenti per altri 100 milioni di dollari da investitori come Kleiner Perkins Caufield & Byers e Accel Partners, ubicati nella Silicon Valley californiana, e dalla società russa DST Global.