Il mercato audio/video offre prospettive "generalmente stabili". A sostenerlo è la oggi temutissima agenzia di rating Moody's, che al contrario ha abbassato la valutazione sui bond a lungo termine del tipo "senior unsecured" (e dunque non coperti da particolari garanzie) emessi da Sony Corporation. L'agenzia ne ha infatti ridotto il rating da "Baa2" a "Baa3" ritenendo che la contrazione dei consumi conseguente alla crisi economica e le difficoltà in cui versano i mercati di riferimento del colosso giapponese possano condizionarne i ricavi in maniera superiore rispetto a quanto precedentemente previsto. Le preoccupazioni di Moody's, come detto, non riguardano tanto il mercato discografico o quello dell'audiovisivo quanto i settori della telefonia mobile, dei prodotti di digital imaging e dei televisori a schermo piatto (dalla gamma di apparecchi tv Sony ricava tuttora l'11 per cento dei suoi introiti non finanziari). I rapporti stabili di cui Sony gode con le principali banche e il suo solido profilo dal punto di vista della liquidità ne fanno, secondo Moody's, un'azienda ancora meritevole di credito, anche se "recentemente la pressione sui suoi indicatori di bilancio è cresciuta in maniera sostanziale". "La prospettiva negativa prolungata e continua sui rating", conclude l'agenzia, "riflette la nostra opinione che senza una robusta ristrutturazione nei prossimi 12-18 mesi le attività di Sony non relative ai servizi finanziari potranno nella migliore delle ipotesi raggiungere il break even e rischiano di continuare a restare in passivo".