Pirateria e contraffazione, in Italia, sottraggono il 37 per cento dei guadagni all'industria dell'audiovisivo, secondo una riceca Ipsos i cui risultati sono stati resi noti in occasione dell'incontro nazionale dedicato agli "Stati generali sulla lotta alla contraffazione" che si è tenuto ieri, 19 novembre, al Palazzo delle Stelline di Milano alla presenza del ministro per lo Sviluppo Economico Corrado Passera. In base a uno studio condotto da Tera Consultants, invece, nel settore musicale il "falso" (rappresentato ormai per il 90 per cento dalle forme di condivisione e distribuzione illegale su Internet) equivale a 300 milioni di euro di mancato fatturato. "In assenza di cambiamenti significativi delle politiche pubbliche e considerata la crescita delle perdite legate alla pirateria su base annua, nel 2013 prevediamo di lasciare sul campo, tra impatti diretti e indiretti, qualche migliaio di persone e diverse centinaia di milioni di euro di perdite di fatturato", ha commentato Marco Polillo, presidente di Confindustria Cultura Italia che associa enti di categoria del settore musicale, editoria e stampa, videogiochi, produzione televisiva, cinema e spettacolo. "Questo si traduce in un depauperamento della filiera", ha aggiunto, "con decine di aziende che sono a rischio sopravvivenza. Il Governo e l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni traggano le dovute conseguenze su un fenomeno che, al di là dello strumentale dibattito sulla rete libera, ha già messo in ginocchio un'eccellenza del nostro Paese: la cultura e la creatività italiana, che sono il cuore del Made in Italy".