Le vendite di dischi continuano a calare, le risorse finanziarie scarseggiano, sforzi ed energie vanno concentrati evitando gli sprechi, il “crossover” tra generi musicali destinati ai consumatori “adulti” è una delle poche strade apertesi di recente in un mercato per il resto sempre meno reattivo: comprensibile, dunque, la decisione della major inglese di unificare marketing e promozione internazionale sui cataloghi jazz e classico e di creare una divisione unificata per i due repertori (in Italia succede già, con un unico reparto oggi affidato alla responsabilità di Patrizio Romano). <br> La nuova unità operativa, Classics and Jazz – EMI Recorded Music, è guidato con effetto immediato da Richard Lyttelton, che risponde direttamente al presidente e amministratore delegato del gruppo Alain Levy. Nei suoi compiti di coordinamento a livello mondiale della divisione Lyttelton si avvarrà della collaborazione di Bruce Lundvall (il quale fa base a New York, dove è appena stato nominato amministratore delegato per il gruppo di etichette Blue Note, Manhattan e Angel Records, vedi news) nonché di Peter Alward, neo-presidente di EMI Classics, che dai quartieri generali di Londra continuerà ad occuparsi in prima persona della gestione artistica e della promozione internazionale del roster classico EMI.