A poche ore dall’esordio vittorioso dell’Italia dei Mondiali, il derby tra Rai e FIMI (arbitro Pippo Baudo) si chiude con un rinvio ai tempi supplementari. <br> Tanto i discografici quanto il direttore artistico del Festival di Sanremo, sentiti a caldo da Rockol, hanno espresso soddisfazione per il clima amichevole e costruttivo dell’incontro. Ma ci vorrà un nuovo confronto, che avrà presumibilmente luogo entro le prossime due settimane, per dichiarare davvero chiusa, e con soddisfazione di tutti, la partita: anche perché la domanda chiave a cui sono legati i destini dell’edizione 2003 (chi sarà ad assumersi le spese necessarie per portare sul palco dell’Ariston concorrenti e pop star internazionali?) resta insoluta nell’attesa di coinvolgere il terzo giocatore in campo, il Comune di Sanremo. <br> Al di là di un riconoscimento reciproco di buona volontà, insomma, non sembra che si siano fatti molti passi avanti, nel meeting che ha avuto luogo a Roma nel pomeriggio di oggi, lunedì 3 maggio: per quanto la Rai non abbia preso sotto gamba l’appuntamento e si sia presentata in forze, direttore generale (Agostino Saccà) e direttori di rete in testa. “Abbiamo riscontrato un atteggiamento globalmente disponibile, anche nell’affrontare il problema complessivo dei rapporti tra musica e televisione; non si è parlato solo di Sanremo ma anche, per esempio, della questione degli Awards”, conferma il direttore generale della FIMI Enzo Mazza. Che però mette ancora le mani avanti: “Resta la pregiudiziale forte sui costi, e qui deve intervenire con urgenza il terzo soggetto, l’amministrazione comunale di Sanremo: il tempo stringe, molte nostre associate non possono più procrastinare una decisione sul festival del prossimo anno”. <br> I discografici non arretreranno di un millimetro dalle loro posizioni? Baudo, che Rockol ha raggiunto in serata, sembra convinto del contrario: “Le loro rivendicazioni sono in gran parte condivisibili. Ma per mettere in discussione l’intero sistema di ripartizione dei costi bisognerà attendere che scada, nel 2003, la convenzione in vigore tra Rai e Comune”. Non è ancora sventato, dunque, il rischio di un clamoroso boicottaggio. “Io invece sono convinto di sì”, replica Baudo. “La possibilità di un’intesa c’è, e lo ha fatto capire chiaramente lo stesso direttore generale Saccà confermando la volontà della Rai di dedicare spazi nuovi e più ampi alla promozione della musica". "Un compromesso che finisca per non scontentare tutti si trova sempre”, conclude il presentatore, che dell’arte della mediazione è un campione riconosciuto; “e a questo punto sono sempre più convinto che lo troveremo anche quest’anno”.