Le case discografiche? Intimidatorie, coercitive, manipolatrici. Lo sostiene, senza usare perifrasi, un alto funzionario della Federazione del Lavoro californiana (la maggiore organizzazione sindacale dello stato), che accusa l’industria musicale di voler tenere al guinzaglio gli artisti con ogni mezzo, lecito e illecito. <br> Quella del dirigente sindacale Art Pulaksi è una delle tante voci che si sono levate di recente in favore del progetto di legge formulato dal senatore Kevin Murray (vedi news), che si propone di eliminare ogni forma di discriminazione esistente tra i musicisti e gli altri prestatori di “servizi personali” i quali, in California, non possono essere di regola assoggettati a contratti di lavoro di durata superiore ai sette anni (la bozza di legge Murray sarà sottoposta al voto di una commissione senatoriale il 18 giugno prossimo). <br> “Le etichette si rifiutano di allentare la presa sugli artisti”, ha detto Pulaksi, che accusa l’industria discografica di manovre intimidatorie destinate ad impedire che la riforma della legge vada in porto, svincolando cantanti e musicisti da impegni contrattuali troppo prolungati nei confronti dei loro “datori di lavoro”. Nel farlo, ha richiamato l’attenzione su un articolo apparso qualche giorno fa sul Los Angeles Times secondo cui un alto dirigente della MCA Records avrebbe spinto i dipendenti dell'etichetta a fare pressioni sui legislatori californiani affinché respingano l’emendamento proposto. <br> Sembra sempre più sola, dunque, l'associazione dei discografici RIAA nella sua battaglia per mantenere lo status quo: non bastasse la fiera opposizione delle organizzazioni di rappresentanza degli artisti come la Recording Artists Coalition, ora anche politici e sindacalisti cominciano a far capire manifestamente da che parte stanno. Facile immaginare, a questo punto, che le case discografiche saranno costrette a fare sostanziose concessioni ai gruppi e solisti che hanno sotto contratto e che, forse, cominciano per la prima volta a tenere il coltello dalla parte del manico.