Oltre all'acquisto dei nuovi album in formato "fisico" o digitale e al loro ascolto in streaming su servizi come Spotify, dal 1° gennaio prossimo gli appassionati di musica britannici avranno a disposizione un'altra alternativa legale al file sharing e al download non autorizzato: prendere in prestito i Cd da una biblioteca il giorno stesso in cui escono nei negozi. A lanciare l'iniziativa nel Regno Unito, in via sperimentale, è una partnership tra l'associazione dei discografici British Phonographic Industry (BPI) e il Chartered Institute of Library and Information Professionals (CILIP), fino ad oggi parti di un accordo che prevedeva una "finestra" temporale di tre mesi prima che un nuovo Cd potesse essere dato in prestito; terminato il periodo di prova di sei mesi, le due parti valuterranno i risultati per decidere il da farsi. "Questo accordo dimostra la flessibilità del copyright e permetterà alle biblioteche pubbliche di saggiare la richiesta di Cd da parte dei loro clienti il giorno stesso della messa in vendita", ha dichiarato il consigliere generale della BPI Kiaron Whitehead. "CILIP crede fermamente che le biblioteche debbano poter dare ai loro utenti ciò che desiderano", ha risposto il presidente dell'associazione Phil Bradley. "In un mondo in cui i download istantanei, Spotify e lo streaming sono diventati la norma speriamo che questo accordo contribuisca a conseguire questo obiettivo. Analizzeremo con attenzione la prova semestrale, e se avrà successo la trasformeremo in qualcosa di permanente".