Forte di una tradizione storica nei festival musicali all'aperto, il Regno Unito potrebbe andare incontro a una stagione 2013 tutt'altro che esaltante. Un sondaggio effettuato dall'ente YouGov SixthSense, infatti, prevede per l'anno prossimo un'ulteriore flessione di partecipanti dal momento che nel campione di intervistati solo il 19 per cento di coloro che in passato ha partecipato a un festival musicale prevede di ripetere l'esperienza l'anno prossimo, mentre il 54 per cento ha già deciso di rinunciarvi. I motivi più citati attengono al sovraffollamento e alle code eccessive (il 37 per cento del campione), ai prezzi troppo alti dei biglietti (il 35 per ento), alla preferenza di una vacanza di tipo tradizionale (22 per cento) e alla scarsa voglia di affrontare nuovamente brutto tempo e campi fangosi (18 per cento). D'altra parte, sembra che nel Regno Unito la recessione economica non abbia indotto tutti gli appassionati a rinunciare ai concerti, né a diminuire il budget dedicato alla musica dal vivo: secondo un altro studio condotto da YouGov, il 56 per cento degli adulti che ha frequentato in passato un concerto musicale non ha cambiato sostanzialmente abitudini, mentre il 36 per cento ha ammesso di avere sentito l'impatto della situazione economica riducendo il numero di concerti a cui assiste (l'83 per cento) o orientandosi verso eventi meno costosi (il 38 per cento). Il 44 per cento del campione ritiene anche che i concerti più piccoli offrano un'atmosfera migliore, mentre il 30 per cento non coglie questa differenza tra show più o meno grandi. "Il nostro studio suggerisce un interesse in calo nei confronti dei festival musicali che tendono a durare più di un giorno", commenta il direttore ricerche di YouGov James McCoy. "Ciò è in parte dovuto al minor reddito disponibile del pubblico, anche se molti frequentatori di festival che abbiamo sondato sono stati scoraggiati anche dal cattivo tempo e dalle lunghe code. Al contrario, la ricerca indica che la maggioranza di coloro che assistono a concerti dal vivo non è stata scoraggiata dalla recessione e continuerà ad assistervi nel corso del 2013. Il motivo potrebbe risiedere nel fatto che un concerto unico rappresenta un impegno minore rispetto a un festival, tanto in termini di tempo che di denaro".