Il 2012 è stato un annus horribilis per gli appassionati inglesi di musica dal vivo abituati a utilizzare il Web per procurarsi i biglietti degli spettacoli dei propri artisti preferiti: stando ad una ricerca di Action Fraud, osservatorio britannico sulle attività illecite online, negli ultimi dodici mesi sono state segnalate oltre 3000 truffe connesse alla vendita di tagliandi per live show contro le sole 600 denunciate nel 2011. Il fenomeno, ovviamente, non riguarda le piattaforme di prevendita autorizzate, ma le transazioni condotte su siti terzi non collegati ai circuiti ufficiali. E le storie raccolte dai tanti truffati si somigliano più o meno tutti: biglietti pagati in anticipo ma mai fatti recapitare a destinazione. Le società di ticketing, ovviamente, non dormono sonni tranquilli: "Nel caso di transizioni corrette, non c'è ragione per inibire gli scambi sul mercato secondario", ha ammesso il presidente di AEG Live Rob Hallett, "Il problema, oggi come oggi, è la mancanza di una legislazione appropria in merito. E come se avessimo lasciato i cancelli aperti a un gruppo di cowboy pronti a fare un massacro: come industria della musica dal vivo abbiamo bisogno di arginare questo fenomeno, per difendere i consumatori". "I biglietti per i concerti sono molto richiesti, e la gente spesso arriva alla disperazione pur di aggiudicarseli", ha dichiarato alla BBC il portavoce di Action Fraud Steve Profit: "E' proprio questa disperazione a portare la gente a correre dei rischi sui siti non ufficiali. E' importante, però, che chi venga truffato segnali la propria esperienza alla polizia, in modo che si possano prendere provvedimenti contro le realtà che tengano una condotta scorretta".