Le dichiarazioni e i dati forniti dall'industria discografica a proposito della ripresa degli investimenti in A&R (e in particolare delle risorse spese nella ricerca e sviluppo di nuovi artisti) trovano complementare conferma in una tabella compilata da Music Registry e pubblicata dal sito Digital Music News, che mostra per l'anno che sta finendo un saldo positivo tra assunzioni e licenziamenti negli uffici artistici delle etichette. I dati si riferiscono alle sole case discografiche, grandi e piccole, che hanno sede in Nord America e nel Regno Unito ma sono comunque significativi: per la prima volta dal 2009 le etichette hanno assunto più funzionari A&R (55) di quanti ne abbiano licenziati (27), e il saldo positivo, 28, risulta essere il migliore degli ultimi cinque anni. Il maggior numero di assunzioni nel quinquennio rimane quello del 2008 (80), ma a fronte di 64 licenziamenti (saldo + 14), mentre nel 2010 e nel 2011 il differenziale tra assunti e licenziati era stato di segno negativo: - 17 e - 7 unità rispettivamente. Il rapporto "Investing in Music" pubblicato di recente dalla International Federation of the Phonographic Industry (IFPI) informa che nel corso del 2011 l'industria discografica ha investito in A&R il 16 per cento del suo fatturato mondiale, una quota di risorse superiore a quella destinata alla ricerca e sviluppo da settori industriali come farmaceutica e biotecnologie (15,3 per cento), software e computeristica (9,6 per cento), hardware e attrezzature tecnologiche (7,8 per cento).