Semaforo verde per la liberalizzazione del mercato dei diritti connessi: oggi pomeriggio il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Peluffo, in vece del premier Mario Monti, ha firmato il decreto attuativo che pone fine al monopolio dell'Imaie (oggi Nuovo Imaie) in materia di tutela dei diritti economici degli artisti interpreti esecutori sancendo l'apertura a una molteplicità di organizzazioni private la gestione del "collecting". La notizia è stata data durante una conferenza stampa indetta a Montecitorio dall'Italia dei Valori, dai Radicali e dall'associazione Artisti 7607 (uno degli enti che si propone di gestire direttamente i diritti connessi in nome degli artisti). "Questo decreto si è cercato di ritardarlo o di ostacolarlo perché l'Imaie non voleva concorrenti", ha dichiarato il capogruppo Idv alla Camera Antonio Borghesi sostenendo che ad Artisti 7607 (cui aderiscono attori come Neri Marcoré e Claudio Santamaria) spetteranno "anche metà del 100 milioni di euro derivanti dalla liquidazione della vecchia Imaie, finora congelati", mentre la senatrice Emma Bonino ha commentato che "la prima cosa che ci ha mosso nel sostenere questa battaglia è che era una questione di legalità e di diritti". La Bonino ha voluto ringraziare il governo che "nonostante un fine di legislatura così turbolenta e caotica non ha dimenticato di firmare un pezzo di legislazione magari non ritenuto importante e che invece lo è. E' un bel regalo di Natale".