In principio furono i pionieri come Alan Lomax (scomparso proprio in questi giorni, vedi news) a percorrere i monti Appalachi e i campi di cotone degli Stati Uniti del Sud per raccogliere sul campo, armati di microfoni e registratori, voci e canzoni di un patrimonio musicale tramandato oralmente e a rischio di estinzione. Poi, negli anni 60, l'epopea delle esplorazioni spaziali coincise con le spedizioni musicali della Explorer Series, collana discografica creata con l'intento di collezionare, archiviare e rendere pubbliche testimonianze sonore raccolte in giro per i continenti ben prima che il termine “world music” diventasse moneta corrente nel linguaggio del marketing musicale. <br> Del marchio ES, celebre tra gli appassionati di “altri suoni”, si erano perse in gran parte le tracce, se non quelle disseminate saltuariamente su qualche CD di pubblicazione più o meno recente o tra i cimeli dei mercatini per collezionisti. Encomiabile dunque l'impegno della Nonesuch Records, l'etichetta più raffinata e avanguardistica del pianeta Warner, di ripubblicarne per intero il catalogo, 92 titoli originariamente editi in vinile tra il 1967 e il 1974 ed ora riverniciati in formato digitale. Il primo lotto di emissioni, 13 volumi dedicati alle musiche del continente africano, sarà nei negozi dal 13 settembre.