Vendere la casa discografica e dire addio al music business? "Non è nei nostri programmi", assicura dal Consumer Electronics Show (CES) di Las Vegas l'amministratore delegato di Sony Corp. Kazuo Hirai. Se c'è un candidato a tagli dei costi, razionalizzazioni e ripensamenti strategici, semmai, è il comparto televisivo della multinazione nipponica, da lungo tempo sofferente. Sul fronte della musica registrata, infatti, le notizie sono tutto sommato positive: Sony Music incassa un utile operativo di 287 milioni di dollari per l'anno finanziario che si chiude a marzo, a fronte di un fatturato di 3,49 miliardi di sterline; la casa madre, per contro, subisce un deficit netto da record, 3,57 miliardi di dollari. Il futuro della società, ha spiegato Hirai al CES, passa per la ricerca di maggiori sinergie tra contenuti, servizi e dispositivi, mentre si ridurrà l'impegno sul versante dei giochi, del mobile e del digital imaging. Il rinnovato impegno sul fronte musicale sarebbe anche confermato dalla disponibilità di Sony ad allearsi nuovamente (e temporaneamente) con BMG, suo vecchio partner, per aggiudicarsi i cataloghi messi all'asta da Universal dopo l'acquisizione della EMI, Parlophone in primo luogo.