Da una parte i sorrisi procurati dall'exploit dell'Uomo Ragno e dalle vendite galoppanti dei DVD. Dall'altro le lacrime, ormai consuete, degli executive musicali frustrati dal crollo, apparentemente senza fine, delle vendite discografiche. E' un quadro double-face, quello che emerge dalla lettura dei dati trimestrali Sony tra aprile e giugno, pronti a registrare risultati record conseguiti al botteghino (con oltre 675 milioni di dollari di incassi nel mondo “Spider Man” è il più grande successo di sempre nella storia della divisione cinematografica del gruppo) ma altrettanto spietati nel mettere a nudo il declino nel settore della musica registrata: il fatturato mondiale trimestrale della multinazionale nipponica, 1.153 milioni di dollari, equivale ad un balzo indietro del 5,6 % rispetto allo scorso anno; e quel che è peggio è che mentre ancora dodici mesi addietro l'azienda discografica produceva profitto oggi risulta in perdita di 86 milioni di dollari. <br> Il report trimestrale della Sony attribuisce il calo di prestazioni ad un declino nelle vendite degli album, agli investimenti crescenti legati allo sviluppo di nuovi talenti e ai costi relativi alla chiusura e al consolidamento di alcune strutture di distribuzione nonché alla riduzione di organici (anche in Italia, vedi la S4). Sony Music ha reagito cercando di adeguarsi ai mutamenti del mercato, investendo nel publishing (con l'acquisizione delle edizioni Acuff-Rose, vedi news) e liquidando parte dei suoi interessi nella società di mail order Columbia House. Mosse destinate eventualmente a migliorare il conto economico in futuro: intanto, non ci sono dubbi, è Spider Man il super eroe che ha salvato il colosso giapponese dagli incubi di un bilancio in rosso.