Non è detto che l'iniziativa sia destinata al successo: ma intanto Pressplay si stacca dalla concorrenza come primo servizio di musica digitale in rete, tra quelli governati dalle major, che tenta di rispondere alle richieste di un'utenza on-line che invoca flessibilità d'uso, possibilità di copiare la musica scaricata e cataloghi estesi a cui attingere. <br> La joint venture lanciata dalle multinazionali Sony e Universal ha fatto sapere che entro la fine dell'anno potrà probabilmente offrire anche brani musicali forniti su licenza da Warner e BMG: poiché la EMI è già della partita, questo significa che l'intero schieramento delle major sarà coinvolto nel suo servizio di streaming e downloading musicale, anche se resta da vedere fino a che punto e con quale genere di repertorio. Nel frattempo, da qualche ora (e precisamente dal 1° agosto) la piattaforma on-line ha allargato significativamente le opzioni a disposizione dei clienti lanciando una nuova versione, Pressplay 2.0, che permette di copiare su CD-R o di memorizzare su lettori portatili, naturalmente a pagamento, un numero molto maggiore di brani musicali. “Durante i primi sei mesi del servizio ci siamo concentrati sull'apprendimento dei desideri dei nostri abbonati in modo da poter ridefinire i contenuti in base alle loro richieste” ha spiegato il nuovo amministratore delegato di Pressplay Michael Bebel illustrando le caratteristiche del nuovo servizio, distribuito sulle piattaforme MP3.com, MSN Service di Microsoft, Yahoo!, Sony Musiclub e Roxio: al canone “premium” di abbonamento di 17,95 dollari al mese, oltre allo streaming illimitato e allo scaricamento “a tempo” delle canzoni in catalogo (oltre 100 mila), gli utenti potranno effettuare 10 “download portatili”, in altre parole copiare 10 brani su CD o su lettori portatili che, come il Nomad di CreativeLabs, l'iPAQ della Compaq o l'intera gamma Rio di SonicBlue, utilizzano il formato di compressione Windows Media e il relativo software per la gestione dei diritti. Pagando 179,40 dollari, corrispondenti ad un canone annuale, potranno invece masterizzare immediatamente 120 canzoni, ma potranno anche acquistarle “alla carta” pagando prezzi differenziati per pacchetti da 5, 10 o 20 brani. Non solo: il servizio consentirà anche download a tempo illimitato (destinati dunque a restare nella memoria del pc anche una volta scaduto il periodo di abbonamento) e programmi di radio on-line a tema o per genere musicale. <br> Ancora poco, certo, rispetto all'offerta illimitata dei servizi di file sharing non autorizzato come Morpheus e KaZaA. Ma abbastanza da indurre un'autorità nel campo come P.J. McNealy, direttore delle ricerche per la società di consulenza Gartner G2, a dichiarare che si tratta dell'annuncio più importante degli ultimi due anni nel mondo della musica digitale “legalizzata” e di un'iniziativa che alza la posta in maniera significativa per servizi concorrenti come Rhapsody e MusicNet.