Ancora brutte nuove per l'industria discografica mondiale. La Sony Music ha confermato che un centinaio dei suoi 5 mila dipendenti negli Stati Uniti potrebbero essere lasciati a casa in conseguenza della crisi perdurante delle vendite. Il condizionale è d'obbligo, perché ad esso fa ricorso un comunicato ufficiale diramato dalla multinazionale giapponese che, con la freddezza tipica del linguaggio aziendale, spiega che i possibili licenziamenti fanno parte di un piano di “riorientamento delle risorse” il cui scopo è di “massimizzare l'efficienza delle operazioni”. <br> La notizia arriva in un momento molto difficile per tutte le major del mondo musicale: Bertelsmann, proprietaria di BMG, e Vivendi Universal hanno appena cambiato vertici e strategie di gruppo con conseguenze ancora imprevedibili sul fronte discografico, la EMI ha ridotto il personale di 1.800 unità a livello mondiale e anche Warner Music potrebbe subire delle ripercussioni in conseguenza delle difficoltà finanziarie e delle turbolenze che agitano la capogruppo AOL Time Warner.