Musica on-demand a pagamento e compilation “legalizzate” confezionate in base alle richieste del cliente sono un sogno che le case discografiche inseguono dagli albori della rivoluzione digitale: con risultati, in realtà, quasi sempre fallimentari, soprattutto da quando gli appassionati di musica hanno cominciato a trovare sul Web, e gratuitamente, tutto ciò che desiderano. Ma la sfida continua e a rilanciarla, questa volta, è un’azienda tutta italiana che da qualche tempo opera a tutto campo sul fronte dei servizi all’industria musicale e dello spettacolo: si chiama Caliel Global Entertainment e a guidarla, oggi, c’è Filippo Broglia, per quindici anni figura storica di Radio Italia Solo Musica Italiana al fianco di Mario Volanti (vedi news). <br> Il suo prototipo di “custom compilation”, compilation su misura, è per il momento in fase sperimentale, con un software sviluppato da tecnici specializzati di Torino: una volta operativo, consentirà l’accesso diretto dei consumatori finali ad un portale Internet da cui sarà possibile selezionare ed acquistare il repertorio digitalizzato delle case discografiche che decideranno di licenziare i loro cataloghi; un server centrale consentirà di gestire in ambiente “protetto” ogni fase della transazione nonché di accreditare all’atto di acquisto le royalty spettanti a tutti gli aventi diritto, etichette discografiche, artisti, autori ed editori (questi ultimi tramite la SIAE). <br> Ma come controbattere alla concorrenza dei siti che promuovono il file sharing gratuito? “E’ il sistema che è concettualmente differente”, spiega a Rockol il direttore marketing della Caliel, Alessio Fiaschi. “Noi non siamo come Pressplay e MusicNet che offrono agli utenti della rete un’opzione di downloading analoga a quella dei sistemi peer-to-peer, scavalcando i canali di distribuzione tradizionali. Con il nostro sistema l’utente effettua il suo ordine tramite pc o telefono cellulare, ma poi deve recarsi presso il punto vendita convenzionato più vicino per versare il prezzo convenuto e prelevare il CD completo di artwork e copertina: già oggi, con un pc NetVista di potenza contenuta, sono sufficienti quattro minuti per completare l’operazione. Il nostro, insomma, è un servizio b-to-b che recupera in un certo senso un modello di stampo ‘old economy’, coinvolgendo i punti di distribuzione tradizionali dislocati sul territorio: non solo negozi di dischi, in teoria, ma anche noleggi video, discoteche, rivendite di telefonini ed altri pubblici esercizi equipaggiati di terminali e stampanti, anche perché lo stesso sistema si potrà utilizzare per la trasmissione veloce di qualunque altro file digitale, dai testi di libri alle immagini in formato DVD”. I vantaggi per il consumatore? “La rapidità di assemblaggio del disco, che avviene pressoché in tempo reale. La qualità di registrazione, perché il trasferimento riguarda file digitali originali e non compressi come gli MP3. La capillarità della distribuzione. E poi il prezzo di acquisto, che può essere ridotto sostanzialmente abbattendo i costi di distribuzione – stoccaggio, trasporto, intermediazione dei grossisti - che non danno valore aggiunto”. <br> In attesa di negoziare tariffe e condizioni con le etichette che decideranno di aderire all’iniziativa, la Caliel ha già fissato un prezzo indicativo per le sue compilation “personalizzate”: 7 euro a CD. Banca Intesa (come gestore delle transazioni economiche) e IBM (per la fornitura, anche in leasing, dei computer ai punti distributivi) hanno già detto di sì. E ora tocca alle case discografiche e ai negozianti: saranno loro, fornitori di contenuto e terminali sul territorio, a determinare il successo o l’insuccesso dell’iniziativa.