Un consorzio di fornitori di HMV formato dalle major discografiche Universal Music, Sony Music, Warner Music e dalle case di produzione cinematografica 20th Century Fox, Universal Studios e Warner Bros. ha espresso una preferenza per la vendita della catena, dalla settimana scorsa soggetta ad amministrazione controllata, al gruppo Hilco specializzato in ristrutturazioni aziendali e subito emerso come uno dei candidati più accreditati all'acquisto (su una cinquantina di pretendenti: tra gli altri circolano i nomi di Apollo Global Management, di Oakley Capital Partners e delle private equity Endless e Better Capital). Gli stessi fornitori, che rivendicano dunque voce in capitolo sulle sorti della catena, si erano dichiarati disposti, ieri, a concedere credito e sconti a HMV, 223 punti vendita nel Regno Unito compresi i 9 che recano l'insegna Fopp. "Nessuno vuole vederla affondare", ha dichiarato un anonimo insider al sito Billboard.biz. Dopo avere ripreso ad accettare i buoni regalo esibiti dai clienti (anche in seguito alle forti proteste espresse dai consumatori, e a un intervento del deputato conservatore Sir Tony Baldry che ha accusato la dirigenza di HMV di furto consentendo la vendita delle "gift cards" durante il periodo natalizio pur essendo consapevole della gravità della situazione), gli amministratori di Deloitte hanno garantito che anche il denaro incassato dalla vendita di dischi pubblicati per beneficenza verrà interamente versato agli enti destinatari: la precisazione riguarda in particolare la versione di "He ain't heavy he's my brother" (vecchio successo degli Hollies) portata al numero uno delle classifiche natalizie britanniche dallo Hillsborough Justice Collective con la partecipazione straordinaria di Paul McCartney e Robbie Williams. "Continueremo a valutare le opzioni di lungo periodo mentre l'impresa prosegue la sua attività commerciale", ha spiegato in un comunicato il co-amministratore Nick Edwards a proposito del futuro di HMV. "Spero che questo processo permetterà all'impresa di continuare a esistere senza finire in liquidazione".