I negozi (non tutti, ma almeno una parte) di HMV potrebbero mutare pelle diventando anonimi minimarket. Un'eventualità più che concreta se è vero che, come scrive il Guardian, grandi insegne della grande distribuzione organizzata come Morrisons, Sainsbury's e Tesco (quest'ultima, peraltro, tra i maggiori operatori del commercio discografico nel Regno Unito con una quota di mercato del 12 per cento) sono entrati in contatto con Deloitte, la società incaricata di gestire la catena in questa fase di amministrazione controllata, per rilevare una parte dei 223 punti vendita sparsi sul territorio del Paese. Se le trattative andranno in porto (Morrisons, sempre secondo il Guardian, ha manifestato interesse nei riguardi di una ventina di negozi), i negozi HMV rilevati dai supermercati potrebbero diventare empori multiprodotto destinati alla vendita di beni alimentari, bevande, alcolici, tabacchi, giornali e altri articoli perdendo la loro vocazione di mediastore votati all'intrattenimento e ai prodotti culturali. Il gruppo Hilco, specializzato in ristrutturazioni aziendali, ha rilevato il pesante debito societario di HMV assumendo il controllo effettivo della società: risulta però che sia interessata a tenere circa la metà dei punti vendita, mentre per disfarsi del resto ha già ingaggiato i consulenti immobiliari CBRE e Savills.