Nonostante le misure protezionistiche in atto da tempo (quote garantite di presenza del repertorio nazionale in radio) o di recente istituzione (lotta al file sharing selvaggio tramite l'organo di controllo Hadopi), il mercato discografico francese fatica a uscire dalla fase di transizione tra "fisico" e digitale. I dati diffusi dall'associazione dei discografici Snep per l'anno 2012 valutano il mercato complessivo a 589,7 milioni di euro, il 4,4 per cento in meno dell'anno precedente, ed è proprio l'ulteriore crollo dei supporti fisici a pesare in maniera preponderante sul risultato finale: cd, singoli e video hanno visto calare il fatturato da 412,6 a 363,7 milioni di euro, l'11,9 per cento in meno, mentre il comparto digitale vede crescere complessivamente il suo giro d'affari del 13 per cento, da 110,6 a 125 milioni di euro; i diritti connessi, e cioè gli introiti derivanti dalla pubblica diffusione di musica registrata in radio, televisione, discoteche, bar, ristoranti, negozi e altri esercizi pubblici, passano invece da 94 a 101 milioni di euro (+ 7,5 per cento). Sul versante digitale, i download a pagamento rappresentano ancora il 50 per cento dei ricavi, con un incremento del 12 per cento sull'anno precedente: e mentre crolla ulteriormente (- 38 per cento) il fatturato di suonerie e video sui telefoni cellulari cresce progressivamente il peso dello streaming gratuito finanziato dalla pubblicità (+22,9 per cento, 14 per cento del mercato digitale) e dei servizi erogati in abbonamento (+ 36,6 per cento, il 28 per cento del fatturato digitale).