Streaming o download? Nel perdurante dibattito sui futuri scenari della musica digitale anche il manager dei Metallica Cliff Burnstein si schiera senza indugi dalla parte di coloro che pronosticano l'evoluzione definitiva del mercato verso i modelli di "accesso". Intervistato dal New York Times, Burnstein si è detto convinto che si arriverà al punto in cui lo streaming cannibalizzerà totalmente il download. "Calcoliamo che quel punto corrisponda a circa 20 milioni di abbonati nel mondo", ha aggiunto, aggiungendo che quando questo accadrà "incasseremo più denaro attraverso i servizi di subscription". Non a caso, agli inizi di dicembre i Metallica hanno annunciato la concessione in licenza dell'intero catalogo a Spotify. "Lavorare con Spotify", ha dichiarato la band californiana nell'occasione, "era davvero il passo più logico da fare e non vediamo l'ora di sapere cosa ci porterà il futuro!". Le considerazioni del loro manager sono probabilmente mutuate da D.A. Wallach, cantante e chitarrista del gruppo indie Chester French ma anche "artist in residence" di Spotify, che lo scorso settembre aveva fatto una dichiarazione dello stesso tenore: "Se riusciremo ad arrivare alle dimensioni di Netflix e ai suoi 20 milioni di abbonati", disse allora il giovane rocker americano, "stimiamo che saremo in grado di versare agli artisti quanto iTunes paga loro oggi su base annua".