Un mantra ricorrente dell'industria musicale degli ultimi anni lamenta la penuria di autori "puri", lasciando intendere che molti interpreti preferiscano tuttora scrivere da sé le proprie canzoni (e sottintendendo che questo vada talvolta a scapito della qualità del repertorio). A vedere le statistiche appena pubblicate in Inghilterra dal settimanale Music Week con l'aiuto della Official Charts Company (l'ente incaricato di compilare le classifiche di vendita ufficiali), però, non si direbbe, tanto che oltre Manica emerge piuttosto la preoccupazione contraria, e cioè la scarsità di artisti in grado di comporre in autonomia lasciando un marchio inconfondibile e originale sul proprio materiale. Solo 5 canzoni su cento, tra quelle incluse nei singoli più venduti del 2012, infatti, sono state scritte e interpretate dagli stessi artisti: si tratta di "Feel the love" di Rudimental & John Newman (la più alta in classifica, al numero 15 e unica presente nella Top 20), di "Ho hey" dei Lumineers (nella foto), di "Greyhound" degli Swedish House Mafia, di "Bom bom" di Sam and the Womp e di "We'll be coming back" di Calvin Harris & Example, mentre il 90 per cento dei pezzi è accreditato ad autori diversi e il restante 5 per cento è costituito da cover. Tutti i dieci singoli più venduti dell'anno ("Somebody that I used to know" di Gotye, "Call me maybe" di Carly Rae Jepsen, "We are young" dei Fun. con Janelle Monae, "Titanium" di David Guetta, "Impossible" di James Arthur, "Gangnam style" di Psy, "Starships" di Nicki Minaj, "Domino" di Jessie J, "Payphone" dei Maroon 5 e "Wild ones" di Flo Rida), peraltro, sono cover o recano la firma di più autori.