Che Bertelsmann cominci a guardare al mercato musicale come ad un fardello ingombrante lo dicono in molti, ora che la holding tedesca si è decisa a tagliare i rami secchi che non generano sufficiente redditività. Vero o no che sia, i suoi dirigenti sono diventati certamente più attenti di prima alle questioni di portafoglio: e secondo quanto riporta la stampa locale, stanno cercando di tirare sul prezzo che la major di casa, BMG, deve sborsare a Clive Calder per prendere pieno possesso della sua Zomba (3 miliardi di dollari). <br> L'astuto uomo d'affari ha in mano dei contratti da far valere, ma gli uomini di Bertelsmann replicano che quella cifra non è più commisurata alla realtà, oggi che il teen pop su cui la società ha costruito il suo successo ha preso la china discendente: come dimostrerebbero le alterne fortune sperimentate di recente dai suoi gioiellini più preziosi, Britney Spears e Backstreet Boys, e le market share declinanti della stessa Zomba sui mercati internazionali. Le salatissime pretese di Calder si basano su una clausola contrattuale che gli consente di imporre alla BMG, partner di lunga data, l'acquisto in toto delle sue proprietà per un prezzo almeno otto volte superiore ai profitti lordi da lui conseguiti negli ultimi tre anni: ma anche questa cifra è contestata da Bertelsmann, che attribuisce alla società un valore non superiore ai 2,4 miliardi di dollari, 600 milioni di dollari in meno della somma richiesta. <br> Ma non è tutto: altri grattacapi finanziari si profilano all'orizzonte per la multinazionale tedesca a proposito di Napster, i cui numerosi creditori contestano i diritti di prima opzione che Bertelsmann avanza sul patrimonio della Web company in fallimento. Bertelsmann avrebbe investito in Napster oltre 100 milioni di dollari (vedi news), elargendole prestiti garantiti che dovrebbero assicurarle una posizione di preminenza nel procedimento di liquidazione. Ma gli altri creditori – che includono anche diverse etichette e editori musicali – sarebbero intenzionati a mettere in discussione in tribunale la fondatezza delle sue pretese.