Da tempo preannunciata (e prevista nell'ambito dei disinvestimenti imposti dall'Antitrust dopo l'assorbimento della EMI), la vendita della società di servizi e distribuzione Cooperative Music da parte di Vivendi e Universal Music è cosa fatta: secondo le indiscrezioni raccolte da Music Week, e a dispetto delle rimostranze espresse da diverse etichette indipendenti che temono una riduzione della libertà di scelta e della concorrenza, la belga PIAS ha portato a termine con successo l'acquisizione (compreso, a quanto pare, il marchio V2). Coop, come noto, lavora per conto di etichette quali Bella Union, Wichita, Heavenly, Moshi Moshi e la stessa V2, fornendo servizi di promozione, marketing, distribuzione digitale e di altra natura ai suoi assistiti. Nell'annunciare i risultati dell'ultimo esercizio finanziario, Vivendi ha confermato a Music Week la liquidazione di sette asset discografici a sei diversi compratori per circa 45 milioni di sterline, senza contare la Parlophone ceduta di recente a Warner Music: togliendo Co-Op, Mute e Sanctuary (entrambe vendute a BMG), restano in ballo quattro etichette di cui non è ancora stato fatto il nome. "La cessione degli asset EMI è stata un successo, dal momento che un terzo della società è stato venduto quasi al suo prezzo iniziale di acquisizione", ha spiegato l'ad di Vivendi Jean-François Dubos, mentre il direttore finanziario Philippe Gaston ha aggiunto che le somme complessivamente ricavate dalla vendita hanno quasi raggiunto i 530 milioni di sterline, "poco meno della metà del prezzo da noi versato per l'intera EMI". Vivendi ha anche confermato la prossima vendita della quota azionaria del 50 per cento che EMI detine in Europa sulla fortunatissima collana di compilation "Now!", un'operazione che potrebbe fruttare alla società qualche altro milione di sterline.