Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviataci dalla direzione di Live Nation Italia in risposta all'articolo comparso lo scorso venerdì 8 marzo sul Fatto Quotidiano. Alla redazione di Rockol Alleghiamo la lettera appena mandata al direttore de Il Fatto Quotidiano, il relazione all'articolo apparso venerdì 8 marzo ripreso anche dal vostro sito, con preghiera di pubblicazione. Grazie Egregio dott. Padellaro, abbiamo letto l’articolo, intitolato “’Ndrangheta, la cosca Mancuso e il business dei grandi concerti" e pubblicato l’8 marzo su Il Fatto Quotidiano, che sembra accreditare l’idea per cui Live Nation intratterrebbe rapporti d’affari con soggetti aderenti alla ‘ndrangheta. Tale idea non trova riscontro nella realtà. Il gruppo Live Nation è il primo al mondo nell’organizzazione di spettacoli dal vivo e nell’esercizio di tale complessa attività entra in contatto con tutti gli operatori del settore. Ciò non significa, evidentemente, che intrattenga rapporti professionali con tutti coloro che la contattano. Indipendentemente dalla cronaca degli incontri riferita nell’articolo, che verificheremo nel dettaglio, teniamo a sottolineare che Live Nation Italia non intrattiene alcun rapporto d’affari né mostra atteggiamenti di complicità o anche soltanto di compiacenza nei confronti di associazioni malavitose o di loro possibili aderenti. Ciò trova conferma che fatto che i concerti di Nek organizzati in Calabria nel 2010, che vengono richiamati nell’articolo, sono stati gestiti da Live Nation Italia con la società Esse Concerti s.r.l., amministrata dal sig. Tonino Scordo, che nulla ha a che vedere con la società Sud Concerti s.r.l. e con il sig. Pisciottano. Ovviamente Live Nation Italia è e resta estranea a qualunque procedimento penale. La invitiamo a dare evidenza dei contenuti di questa nostra lettera a beneficio della corretta informazione dei suoi lettori. Cordiali saluti Live Nation Italia