Los Angeles chiama, New York risponde. Spronato e coordinato dall'avvocato di Prince, L. Londell McMillan, un manipolo di celebri artisti della East Coast statunitense ha rimesso in piedi l'equivalente della californiana Recording Artists Coalition, assurta in questi ultimi mesi (vedi news) agli onori delle cronache per le rivendicazioni espresse nei confronti dell'industria discografica. <br> L'organizzazione senza fini di lucro, recentemente tornata in attività, si chiama Artist Empowerment Coalition (AEC) e, oltre a Prince, vanta tra i suoi membri fondatori altri nomi di punta della comunità musicale afroamericana come Stevie Wonder, Chaka Khan, Roberta Flack, Faith Evans, DMX, Scarface e Montell Jordan, (alcuni dei quali già coinvolti in prima persona nelle udienze pubbliche convocate dai legislatori californiani che indagano sui metodi contabili delle case discografiche, vedi news). Come per la RAC, obiettivo principale della lobby è di convincere i legislatori dello stato a modificare il sistema delle norme che regolano i contratti discografici, naturalmente in modo più favorevole per gli artisti. Da statuto (pubblicato sul sito Web ufficiale dell'ente) i membri della AEC chiedono la proprietà dei master e dei diritti di edizione musicale delle proprie opere, la limitazione temporale dei contratti discografici e di publishing, la cancellazione dalla legge americana sul copyright del principio della licenza obbligatoria (che costringe autori e editori ad autorizzare la registrazione di una loro canzone a chiunque ne faccia richiesta) nonché migliori trattamenti pensionistici e previdenziali e misure contro la pirateria e la concentrazione in atto nel settore dei media.<br> Molti degli artisti aderenti all'AEC, tra cui Wonder, la Flack e la Evans, parteciperanno lunedì prossimo (28 ottobre) ad un concerto al Beacon Theatre di New York il cui scopo è di raccogliere fondi per la coalizione.